32_Residenza santa toscana | Giovanni Castiglioni

Category
2015 Edition, Italy

NAME

Project title: Residenza santa toscana – progetto di conservazione e di utilizzo della ex caserma Principe Eugenio

Recommending party
The project has been submitted by:

studio associato di architettura arch. Giovanni Castiglioni
arch. Raffaela Braggio
arch. Genziana Frigo
arch. Filippo Legnaghi

 

 

LOCATION
Country:
Italy

City: Verona

Address: via Nicola Mazza, 28

 

AUTHOR

Designer or design team architects: Giovanni Castiglioni

DETAILS  

Plot Area: 2.806 sq.m.

Gross Area:  4.065 sq.m.

Of which residential: 56%
Public/communal areas:  29%
Facilities for the public: 0%
Business/trade: 0%
Offices: 14%

Number of residential units: 18
Typology of users: families
Total building costs Euros:  2.550.000,00 €
Building Cost = Total Bulding Cost / Gross Area: 1.065,00 €/ sq.m.
Floor area ratio = Gross Area / Plot Area: 1,45
Work started on date: Saturday, 5th October 2013
Work completion date: Tuesday, 1st December 2015

OWNERSHIP 

Promoter: Fondazione Cariverona
Allotment rule: ranking for income
Reduction cost percentage compared to the market value:
– assignment:  0%
– rent:  40%

Description of the project: 

Il complesso architettonico oggetto d’intervento è costituito da un’antica caserma militare ed è situato nel centro storico di Verona. L’erezione del primo edificio militare risale alla prima metà del XVII secolo mentre l’attuale assetto risalirebbe al 1852 ed è da assegnare all’intervento degli ingegneri asburgici nel quadro di una generale riforma delle strutture militari veronesi. Agli interventi attuati dall’esercito italiano, e successivamente dal comune, sono da ascrivere le modifiche sopraggiunte nel corso del Novecento. La  caserma si fonda su una pianta pressoché rettangolare, che si eleva su quattro piani, compreso il sottotetto. La distribuzione interna si adeguava al consueto schema con vani modulari, disimpegnati in serie lungo il corridoio laterale, caratteristico  delle caserme a corpo lineare. L’edificio è inoltre dotato di un’ampia corte interna occupata in origine da piccoli fabbricati di servizio, tra cui le antiche cucine. L’ala ovest dell’edificio è stata restaurata e convertita in residenza per anziani tra il 1997 e il 2001 dall’Ater di Verona, mentre l’ala est, l’edificio delle ex cucine e la corte interna costituiscono l’oggetto dell’attuale  intervento. Il progetto ha riguardato inoltre la copertura e il sottotetto della parte di edificio già ristrutturata (ospitante cinque unità abitative), con l’intenzione di dotarla degli elementi ritenuti necessari per migliorare la vivibilità degli alloggi.

Sull’edificio insistono il vincolo monumentale e quello ambientale. Il Comune di Verona all’interno della riqualificazione dell’Area del complesso ex caserme di Santa Marta, aveva incluso nel piano anche l’edificio in oggetto prescrivendo interventi di riqualificazione e recupero legati all’edilizia residenziale – convenzionata, sociale. A fronte di decenni di abbandono dell’ala est, l’acquisizione dell’intero complesso da parte della Fondazione Cariverona ha offerto la possibilità di affrontare in termini concreti il problema della sua conservazione e valorizzazione, congiuntamente alla questione di un utilizzo compatibile, legato ad una fruizione di pubblica utilità.Il programma prevedeva di inserire nell’ala est tredici unità residenziali di dimensioni differenti, da destinare ad anziani e famiglie in situazione di disagio economico e abitativo, di recuperare le ex cucine e gli spazi esterni rendendoli funzionali al complesso (prevedendo nello specifico la piantumazione di piccoli orti di erbe aromatiche curati e gestiti direttamente dagli ospiti della struttura) e recuperando al contempo l’immobile senza stravolgerne la consistenza, ma anzi mirando a valorizzarne l’identità storica e a migliorarne le prestazioni energetiche grazie all’inserimento di serramenti ad elevati standard prestazionali e attraverso il miglioramento dell’isolamento termico delle coperture e delle pareti, e al controllo della temperatura e della ventilazione interna mediante l’inserimento di idonei impianti garantendo così un ottimo confort termico all’utenza.

Il progetto finalizzato quindi alla conservazione, consolidamento, valorizzazione e fruizione sociale dell’edificio, ha comportato, nelle prime fasi, un’accurata indagine sul manufatto attraverso una serie di analisi dirette volte alla conoscenza delle strutture, delle finiture, degli impianti.Quanto alle metodologie progettuali ci si è attenuti ai criteri più aggiornati del recupero conservativo e della sostenibilità, ovvero massimo rispetto dell’esistente, minimo intervento, compatibilità di utilizzo, compatibilità chimico-fisica di interventi, reversibilità, distinguibilità di aggiunte e integrazioni e utilizzo di materiali locali.

Considerati i presupposti sociali e geopolitici nei quali ci si trova ad operare, il concetto di sostenibilità economica, ambientale e sociale dell’intervento, risulta ampiamente soddisfatto.  E’ palese infatti che nell’intervento sul costruito, la risposte più efficace ad una riduzione dell’impronta ecologica dell’operare sia la massima conservazione dell’esistente.